domenica 1 febbraio 2009

Film sul genocidio armeno

Per molti anni il genocidio armeno non è stato riconosciuto da molti paesi, ed è solo ultimamente che registi non di origine armena si sono interessati all'argomento. Riporto qui sotto la scheda di tre film.

Titolo originale:La masseria delle allodole
Regia: Paolo Taviani, Vittorio Taviani
Anno: 2007
Cast: Paz Vega, Moritz Bleibtreu, Angela Mo
lina,
Alessandro Preziosi, Mohamed Bakri, Tcheky
Karyo, Mariano Rigillo, Hristo Shopov, Christo
Jivkov, Ubaldo Lo Presti, Nicolo' Diana, Yvonne
Scio, Arsinée Khanjian, André Dussollier
Nazione: Italia/Bulgaria/Spagna/Francia
Trama: Turchia, 1915. In una cittadina vive la benestante famiglia armena degli Avakian. Nel giorno in cui vengono colpiti dal lutto per la morte del patriarca anche il generale Arkan, capo della guarnigione turca, è presente alle esequie. È il segno di un rapporto, se non di amicizia, di reciproco rispetto tra le due comunità. Ma i Giovani Turchi hanno già pronto un piano per creare la Grande Turchia in cui non ci sarà posto per i ricchi e ‘traditori' Armeni. Nessuna mediazione si rivela possibile. Dalla capitale partono per ogni dove gruppi di militari con l'ordine di uccidere sul posto i maschi (di qualunque età essi siano) e di deportare le donne e le bambine per poi massacrarle nei pressi di Aleppo. La famiglia Avakian viene smembrata e la giovane e vitale Nunik farà di tutto per salvaguardare la vita delle più piccole. 
I fratelli Taviani non hanno mai smesso di occuparsi del rapporto tra gli individui e la Storia (anche quando si occupavano di Pirandello). Questa volta lo fanno, adattando liberamente l'omonimo romanzo di Antonia Arslan, occupandosi della ferita ancora aperta dell'eliminazione fisica degli Armeni in Turchia. Il film è destinato a suscitare polemiche e i Taviani ne sono consapevoli. Forse proprio per questo costruiscono una struttura narrativa che possa arrivare al grande pubblico e in cui ai Turchi fanatici fanno da contrappunto loro compatrioti, Arkan in primis, attenti ai valori della convivenza. Con un cast veramente composito ma interessante (pregio e difetto delle coproduzioni come questa) tornano anche a riflettere (come già avevano fatto in La notte di san Lorenzo e in Good Morning Babilonia) sul potere dell'immagine che al contempo può essere documento (e quindi occasione di riflessione) o strumento manipolabile per attizzare l'odio. Perdono qualcosa in epicità (anche se la scena della soppressione del neonato è da brividi) ma continuano con determinazione la loro ricerca nei lati oscuri della Storia che qualcuno (in epoca di negazionismi, Shoah compresa) continua a voler mantenere tali.

Titolo: Ararat - Il monte dell'arca
Regia: Atom Egoyan
Anno: 2002
Nazione: Canada
Cast: Charles Aznavour, Eric Bogosian, Christopher Plummer, Bruce Greenwood, Brent Carver, David Alpay, Arsinee Khanjian, Elias Koteas, Raoul Bhaneja

Trama: Questo film epico rievoca il massacro di massa dei cittadini armeni (più di un milione di vittime), commesso dall'esercito turco nel triennio 1915-17, culmine di una spietata politica di snaziolizzazzione.
Raffi e David sono figli di due famiglie 'difficili', i cui conflitti interiori nascono da ricordi comuni. Raffi deve fare i conti con il ricordo di suo padre e con le reazioni di sua madre Ani, ossessionata da un passato che cerca di negare, e della sua sorellastra Celia che accusa Ani della morte del padre. David cerca di costruire un solido rapporto con il nipote Tony e di accettare il figlio Philip che è gay e ha come amante Ali, un attore. Celia ferisce accidentalmente Philip e Ali viene scritturato per un film epico in cui lavorano anche Ani e Raffi che viene sottoposto a uno stretto interrogatorio perchè è rientrato in Canada con molto materiale girato in 35mm.

Titolo: Quella strada chiamata paradiso
Regia: Henri Verneuil
Anno:1992
Cast: Claudia Cardinale,Omar Sharif, Richard Berry,  Danièle Lebrun ,Jacky Nercessian, e Nathalie Roussel.
Trama: Racconta la storia di una famiglia armena rifugiatasi in Francia (precisamente a Marsiglia) per sfuggire al genocidio. Si può considerare un film autobiografico del regista.
Nello specifico, il film "588, Rue Paradis" è la seconda e ultima parte del film Mayrig (che in Armeno significa Mamma-madre) ovviamente girato dal medesimo regista, e con il medesimo cast.
I due film, nonostante l'importanza storica del tema trattato, hanno avuto scarsa diffusione in Italia, come ha denunciato la scrittrice Antonia Arslan.



eli

1 commento:

  1. sono perfettamente d'accordo! D'altro parte la Rai non ha mai dedicato una prima serata per questi film.
    La maggior parte degli italiani non sanno nemmeno la differenza tra armeni e rumeni!!!! figurarsi del genocidio.
    Le politiche occidentali ed in particolare degli Stati Uniti hanno per anni coperto la realtà. Non sto giudicando ma semplicemente riporto i fatti.
    Il 24 aprile (giornata di celebrazione della memoria) sarebbe una buona occasione per colmare la lacuna.
    Grazie
    Stella

    RispondiElimina